Stralcio "Secondo Corso di PNL"

27 dicembre 2011

Considerazioni di Fine Anno

Sta arrivando la fine dell'anno e dopo aver pensato un po' su come salutare i miei cari lettori, ho deciso che il modo migliore è essere se stessi...
Quindi oggi vi parlerò di un po' di cosine che mi girano per la testa da tempo, senza grandi aspettative, tanto per fissare un paio di punti prima che questo anno finisca, mi riprometto di riprendere in seguito i temi trattati oggi con maggior dovizia di particolari.
Nel contempo vorrei anche passarvi due o tre link che potrebbero interessarvi... ^_^


OK, iniziamo:
poco tempo fa ho scritto un articoletto sull'argomento  T.O.T.E. per una rivista molto interessante ( PSICOLAB ) che tocca temi riguardanti la crescita personale, la PNL, la psicologia... fateci un giro ne vale la pena, qui sotto vi metto il primo link:
PsicoLab laboratorio di ricerca e sviluppo


Tornando alle considerazioni di fine anno, potrei raccontarvi molte cose che mi sono accadute, storie, avventure e nuovi sviluppi della mia vita, compreso questo blog...
Opterò invece per parlarvi di sentimenti e d'emozioni, partendo dal mio modo particolare di esplicitare questi termini.
Il "sentire" in PNL lo inseriamo nel sistema rappresentazionale cinestesico, che vi ricordo nel suo insieme racchiude tatto, olfatto, gusto e sentimenti interni.
Io vorrei soffermarmi su questi ultimi, i "sentimenti interni"   ...Cosa sono? 
Beh, in parole povere potrebbero essere spiegati così: tutto ciò che avvertiamo (sentiamo) muoversi all'interno di noi, per esempio un "groppo alla gola", un "peso sullo stomaco" ma anche le "farfalle nella pancia" oppure un "senso di leggerezza" o più semplicemente il "relax"... In PNL queste rappresentazioni possono essere trasformate, manipolate, rieducate, ma attenzione, ricordate che spesso avrete anche sentito dire "non giocare con i miei sentimenti". Proprio perché sono rappresentazioni di una realtà soggettiva, dobbiamo essere in grado di dargli il giusto valore, senza intromettere il nostro giudizio.
Come potrei fare a spiegare cosa sono i "sentimenti" in poche parole?
Per farla corta sono rappresentazioni fisiche di Emozioni!
E qui qualcuno potrebbe chiedersi: "cosa sono le emozioni?"
Adesso, per rispondere a questa domanda, vorrei farvi notare come le parole ci vengono incontro se lette ed osservate attentamente. La parola "emozione" ha al suo interno due altre parole che sono EMO e AZIONE... (azione ematica)
Dalle ricerche scientifiche degli ultimi anni abbiamo compreso che le emozioni sono in definitiva delle sostanze chimiche ( la produzione di ghiandole endocrine) disciolte nel flusso ematico ed hanno la capacità di farci cambiare lo stato percettivo. Provate a pensare per esempio alla paura, alla gioia, alla serenità, alla rabbia, all'innamoramento, tanto per parlare delle più comuni.
Queste emozioni possono essere considerate il risultato di sostanze neurochimiche, prodotte da noi stessi, che alterano il nostro senso del percepire (l'esterno/interno).
A qualcuno potrebbe sembrare una mancanza di rispetto alla romanticheria che sta dietro la parola "emozione" ma vi giuro che non è mia intenzione, anzi.
Intendo sottolineare come certe volte le parole che usiamo tutti i giorni ci sfuggono di mano e possono essere investite di significati completamente diversi da quello che poi in definitiva sono.
Le emozioni sono importanti, muovono un gran numero di sentimenti e ci fanno avvertire, tra le altre cose, di essere vivi, solo vi chiedo di non sottovalutare l'aspetto neurochimico.
Se noi infatti ci concentriamo per un attimo sull'enorme opportunità che ci da questo tipo di definizione di "emozione", scopriamo subito come possa essere facile arrivare al controllo di alcune di loro, magari le più dannose come la rabbia e la paura. 
Vediamo se riesco a spiegarmi in modo che anche i profani possano comprendere... 
Sappiamo che le nostre percezioni ci "dicono" che cosa avviene all'esterno di noi e che il nostro cervello codifica questi segnali percettivi in una realtà soggettiva basata su esperienze pregresse. Per fare questo dobbiamo utilizzare quello che in termine tecnico si chiama un "percorso neuronale" che racchiude in sé un possibile "interruttore di accensione" di una determinata emozione.
In PNL, attraverso l'utilizzo della tecnica delle àncore (per esempio), possiamo reindirizzare o disattivare un percorso neuronale per accedere ad un altro più consono in modo da ovviare alle manifestazioni di fobie, attacchi di panico etc. 
Questo perché riusciamo a determinare la NON accensione di alcuni stati emotivi in virtù di altri che sono più costruttivi o congrui alla situazione specifica.
Vedete, non voglio togliere niente di romantico all'idea che avete riguardo le emozioni, ma se poco poco ho capito qualcosa quest'anno è proprio che la PNL, già negli anni "70, faceva molto affidamento sugli studi di personaggi come Pribram, Miller, Bohm etc. che erano tutti scienziati, fisici, psicologi, psichiatri, neurologi...
ed avevano introdotto molte delle considerazioni sulle quali la PNL più attuale sta lavorando.


Come dicevo precedentemente, spesso utilizziamo le parole in modo non attento e, benché le abbiamo sotto il naso tutti i giorni, non le osserviamo con cura facendo sì che diventino progressivamente fuorvianti.
Una di queste è la parola "DIO".
Per quanto riguarda i miei studi sulle religioni e le considerazioni che possono essere semplicemente personali e condivisibili voglio dire questo: non penso assolutamente che credere in un Dio o in un altro siano cose dannose, come non lo è avere fede. Se questo vi aiuta a fare del vostro meglio e vi fa sentire "connessi" al resto del mondo che ben venga.
Quello che vorrei far notare è come tutte le sacre scritture ribadiscano che Dio è in ognuno di noi e mi viene in mente che ai miei allievi sovente dico: " D' IO si scrive con l'apostrofo!!!!"
Potrebbe sembrare un modo si scherzare con le parole o con la fede di qualcuno ma in realtà può essere un primo tentativo di ritrovarci "signori di noi stessi" e renderci liberi di avere quella responsabilità che implica la libertà.


D' IO = dell'io/ che mi appartiene/ appartiene a me


Dopo tutto "religione" significa in soldoni ricongiunzione, ri-collegamento, ri-connessione a qualcosa che abbiamo perduto e che dovremmo ritrovare. Se mi permettete , visto che siamo alle considerazioni di fine anno, una delle cose che la nostra società ha perduto mi sembra essere proprio il legame con se stessi. Molti di noi hanno perso i sogni che avevano da bambini, altri hanno perso le speranze nelle proprie capacità, altri la fiducia in se stessi, altri ancora l'amore per se stessi...
Ripeto, non voglio assolutamente mancare di rispetto alla fede di nessuno, solo ci tengo a dire la mia opinione a riguardo di una parola che  merita di essere rivisitata, dopo tutto un apostrofo è un'elisione ed in questo caso l'elisione secondo me c'è stata!!!!
un consiglio che posso darvi se me lo permettete è questo: invece di fare propositi legati ai soldi, piuttosto che sognare un auto nuova, una vacanza, nuove possibilità economiche, per quest'anno provate a ritrovare quella parte di voi che vive nel profondo e che vi accompagna da sempre con passione e compassione, lasciatela esprimersi, solo così sarete davvero i migliori voi stessi e comincerete ad avvertire la vita scorrere dentro e fuori di voi ^_^


OOOOOOOOKEY, e dopo questa parentesi che a qualcuno poteva sembrare troppo pretenziosa, vorrei consigliarvi un video sull'abbondanza, diciamo che è una sorta di collage di video sulla fisica quantistica ed altre discipline che io ho trovato piacevole e a tratti illuminante. Eccovi qui sotto il link:


L'ABBONDANZA TI CIRCONDA


Vorrei ringraziarvi tutti quanti per aver lasciato dei commenti così belli nei precedenti post, vorrei anche augurarvi un nuovo anno pieno di opportunità di crescita. Che la curiosità vi porti in nuovi luoghi e che possiate trovare serenità e amore nelle vostre famiglie, nelle vostre relazioni, ma sopratutto con voi stessi !!! ^_^
Vi ricordo che , come tutti i post, le considerazioni fatte sono solo miei punti di vista ed opinioni che metto a disposizione per un confronto, spero apprezziate la sincerità...
Come promesso all'inizio del post, oltre alle mie considerazioni vi vorrei far dono di alcuni link
e tra questi c'è anche quello subito sotto.
Spero gradiate la rivisitazione in chiave più intima di un brano a mio avviso veramente poderoso e coinvolgente: STELLA BY STARLIGHT




Un abbraccione e auguri di cuore...
Caruso Colzi

14 novembre 2011

Tempo e Ritmo

Ciao a tutti, torno a scrivere su questo blog dopo diverso tempo, tempo speso a lavorare, tempo speso a studiare, tempo che mi sono preso per me.... 
Vediamo di rimetterci in pari con il tempo! ^_^
L'argomento di oggi è proprio il Tempo ed il Ritmo, che come immaginerete sono correlati.
Spesso sento usare queste due parole in modo indistinto benché ci sia una grossa differenza fra loro, e rabbrividisco letteralmente...
In un post precedente ( La Musica è per tutti ) un lettore mi ha fatto presente che questi due concetti sovente non sono chiari e che è complesso spiegare cosa sia il Tempo o il Ritmo a persone che non lo trattano quotidianamente come i musicisti.
Proverò a semplificare i concetti per coloro che sono meno all'interno del settore Musica ma premetto che dovrete impegnarvi un po' poiché l'argomento è ostico 
da trattare, sopratutto scrivendo ^_*
Innanzi tutto bisognerebbe trovare una definizione generale per Tempo e di conseguenza anche per Ritmo.
Ognuno di voi avrà sentito parlare del Tempo con diverse accezioni:


-per la Fisica classica il Tempo è  Spazio fratto  Velocità.
Velocità = spazio / tempo v = s / t

Spazio = velocità x tempo s = v x t

Tempo = spazio / velocità t = s / v



ovviamente per la Fisica Quantistica il Tempo è da considerarsi diversamente... 
(ma oggi mi concedo di tralasciare...voglio farla più semplice possibile ^_^)


-per il Meteo il Tempo assume un connotato di "Ambiente"  (Tempo metereologico)


-per la "Zia" il Tempo è qualcosa che si misura con l'orologio 
(Tempo Cronologico/Cronometrico)
"..non ho tempo per queste cose!"


Ovviamente ciascuno di noi ha sentito almeno una volta nella vita parlare di relatività del Tempo
e si fa sovente riferimento ad  Albert Einstein:


"Quando un uomo siede un'ora in compagnia di una bella ragazza, sembra sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora. Questa è la relatività!"


Potrei comunque dire che siamo quasi tutti d'accordo sulla definizione generale:
"il Tempo è il trascorrere degli eventi"


E ora proviamo a definire il Ritmo in conseguenza della definizione generale di Tempo:
"il Ritmo è la ciclicizzazione degli eventi"


Il Ritmo quindi non è altro che qualcosa che si ripete ciclicamente attraverso il Tempo, per esempio il Ritmo delle stagioni o delle settimane, il giorno e la notte, l'espirare e l'inspirare, 
ma anche il bianco ed il nero della scacchiera nel gioco degli scacchi etc etc.


Bene, compreso questo possiamo approdare a quello che è Tempo e Ritmo in musica.
Premetto subito che Tempo in musica non è altro che una frazione posta all'inizio del brano musicale (4/4, 3/4, 2/4 etc...)
questa frazione ci da due importanti parametri:


Il numeratore (numero sopra) ci dice il numero dei Movimenti per Battuta 
ed il denominatore (numero sotto) il Valore di ciascun movimento.


Lo so, adesso siete confusi, e penserete: "ma Caruso, non avevi detto di volerla rendere facile???"....eheheheh
Seguitemi ancora e tutto vi sarà più chiaro!
Iniziamo col conoscere i termini della definizione di Tempo in musica qui sopra....
In musica i Movimenti sono molto importanti perché, essendo anch'essi degli eventi,
 li possiamo rendere ciclici e quindi suddividerli in quante parti li vogliamo, contemporaneamente non "fanno rumore" e quindi non infettano l'esecuzione musicale.
Considerate questi due aspetti:
- I Movimenti sono paragonabili ad una linea retta e come tali li possiamo dividere in quante parti vogliamo, fino all'infinito (spero che almeno questo ve lo ricorderete dalla vecchia matematica che facevamo alle Medie ^_^ )


- Il secondo punto su cui riflettere è il seguente: 
Qual'è lo strumento musicale più difficile da suonare?  risposta: l'Orchestra sinfonica!!!!!
Chi è che suona l'Orchestra?  risposta: il direttore d'Orchestra.
Il direttore d'Orchestra con che cosa suona?  risposta: con i Movimenti !!!!


Lo so , molti non ci pensano, ma è proprio così. I Movimenti che il direttore compie guidano tutta l'Orchestra e determinano veri e propri cambiamenti sonori e stati emotivi.
Chi di voi è appassionato di musica classica si sarà sicuramente accorto di quanto possa cambiare una sinfonia diretta da un direttore piuttosto che da un altro.


Ok, abbiamo compreso cos'è un Movimento, ora cerchiamo di capire cos'è una Battuta.
Ovviamente non mi riferisco alla parte finale di una barzelletta ehehehehe
La Battuta in musica è quello spazio di pentagramma compreso tra due stanghette verticali.


In ogni Battuta dovrà essere rispettato il Tempo ovvero quella frazione messa all'inizio del brano, attraverso i valori delle note. Quindi ogni battuta dovrà valere complessivamente 4/4
(riprendendo l'esempio della figura sopra...).


E adesso cerchiamo di comprendere cos'è il Valore in musica.
Come vi sarete sicuramente accorti il Tempo in  musica è una frazione e quindi si usa un sistema "proporzionale" per descrivere il Valore che hanno le note. Qualcuno chiama il Valore anche "durata delle note", ma questo termine a me non piace perché fa accedere subito a delle aree del nostro cervello che si identificano con il Tempo cronometrico (dell'orologio) e questo svia dal discorso di fondo.
Nel sistema musicale che abbiamo in occidente il Tempo è concepito come una proporzione, senza immettere il concetto di Velocità, in modo che a qualsiasi Velocità l'organizzazione e la ripartizione dei suoni (note) sia sempre la stessa, fedele alla proporzione che impone il Tempo. Mi spiego con degli esempi:
- se vi chiedessi di dividere in due parti uguali un filo lo sapreste sicuramente fare, basterebbe trovarne i capi, avvicinarli, stendere il filo tenendo i capi insieme e trovereste subito la metà. Senza che abbiate bisogno di sapere quanti centimetri misura il filo. Se noi ci riferiamo al filo come al Tempo, i centimetri corrisponderebbe alla Velocità.


- se vi chiedessi di trovare la metà di un foglio di carta con molta probabilità lo pieghereste in due facendo combaciare gli estremi del foglio. Anche in questo caso non vi interessa sapere la superficie del foglio per determinare la metà (faccio presente che la "metà" si scrive in sistema proporzionale 1/2 o 2/4 o 4/8 etc ). Possiamo quindi concepire il Tempo come il foglio di carta per esteso e chiamarlo 4/4 e le due metà ciascuna 2/4. Avremmo il corrispettivo in musica con una Battuta in Tempo 4/4 avente due note del valore ciascuno di 2/4. Se adesso piegassimo il foglio in due nuovamente, avremmo ripartito la sua superficie in quattro parti uguali e quindi ciascuna parte varrebbe un quarto (1/4). Capite bene adesso, la superficie come valore numerico (in centimetri quadrati) non è importante al fine della ripartizione proporzionale. La superficie in centimetri la possiamo paragonare alla Velocità nel sistema musicale che stiamo comprendendo mentre il foglio preso come evento/oggetto corrisponde al Tempo.


Adesso vediamo come si chiamano le note (tanto per avere un po' di cultura personale ^_^) 
e soprattutto quanto valgono e come sono...


Ogni segno corrisponde ad un Valore ed ha una sua pausa corrispondente.
La pausa serve a determinare il Valore del "silenzio" in questo caso (altrimenti sarebbe un suono continuo e quindi niente ciclicità, in altri termini abbiamo bisogno di avere un inizio ed una fine perché si possa percepire un "evento"!!!).
Le note in realtà sono di più di quelle nella figura qui sopra, ma per semplificare ho riportato le più semplici e comunemente usate.
Le varie note (e/o pause) si possono combinare insieme in tutte le loro possibilità, l'unica cosa richiesta è che all'interno della Battuta sia rispettato il Tempo!!! (la frazione).
Si potrebbe quindi verificare che ci siano note di diverso Valore fra loro, o che siano tutte uguali e la ripartizione della Battuta sia più o meno regolare.
Vediamo per esempio nella prossima figura come si possano combinare le note di modo che la  Battuta appaia sempre più suddivisa pur rispettando il Valore di 4/4...


Come possiamo vedere in una Battuta di quattro quarti ci possono stare:
una nota da 4/4
due note da 2/4
quattro note da 1/4
otto note da 1/8
sedici note da 1/16


Oppure mischiarle fra loro, per esempio:
una nota da 2/4 e due da 1/4
tre note da 1/4 e due da 1/8
quattro note da 1/16, due da 1/4 e due da 1/8
ect ect ect


Le possibilità sono moltissime ma ATTENZIONE a rispettare SEMPRE il TEMPO!!!!!
Vi sarete anche accorti che questo sistema è basato sulle suddivisioni in metà, forse qualcuno ancora non ci aveva fatto caso, mentre i più bravi stavano quasi per domandarselo....
Ebbene sì, però possiamo anche avere suddivisioni ternarie, in 5, in 7 o in quanto volete!!!!!
Ovviamente nel nostro sistema musicale ci sono moltissimi segni che ci consentono tante e tante più cose di quelle che ho esposto io in questo post, ma d'altronde che vi aspettavate?
Non posso mica scrivere un programma di teoria della musica tutto riassunto in un post!!!!
Correrei il rischio di vincere un premio a livello mondiale per la didattica....eheheheheheh
A parte gli scherzi, vi sarete resi conto che l'argomento è ostico da trattare per iscritto e che si perde il senso musicale parlandone in questi termini.
Dall'altra parte è anche vero che certe volte è bene ricordare che la musica è una manifestazione umana tra le più complesse proprio perché si manifesta "nel Tempo
a differenza di altre arti che sono statiche (praticamente tutte le altre).
Ed è per questo che gli studiosi continuano le loro ricerche nel mondo della musica, perché è legata al concetto di quadri-dimensionalità, è collocata nella dimensione Spazio-Tempo e la sua analisi è così complessa che l'essere umano come ci si avvicina comincia subito ad avvertirne la potenza.


Tornando all'argomento del post...
spesso si sente dire cose bizzarre riguardo il Tempo in musica e molto probabilmente ne sentiremo ancora, ma lasciatemi dire che nel sistema musicale che vi ho descritto (quello occidentale) la base di partenza è questa. Vi ripeto che ci sono moltissime cose da dire e discutere come i tempi composti, le suddivisioni in tre, cinque sette e così via, come i temi della poliritmia e del ritmo armonico....
Insomma l'argomento è assolutamente estendibile ad ore ed ore di lezioni, ve lo dico perché facendo l'insegnante di musica mi rendo conto di quante correlazioni ci possano essere con la vita di tutti i giorni confrontandomi quotidianamente con allievi di tutte le età...
Ciò non toglie che vorrei lasciarvi con un paio di esercizi simpatici per il ritmo.
Molti di voi sanno che tra le tante cose insegno Batteria Moderna e che per i batteristi il tempo ed il Ritmo devono essere "come il pane sulla tavola", non devono mancare mai!!!!


Primo esercizio:
(esercizio per quelli che dicono di non avere il senso del ritmo...)
Trovate un brano di musica dance che non vi piaccia particolarmente, così da non farvi prendere dalla vostra vena creativa o emotiva (ricordatevi che è un esercizio...^_^)
Concentrate l'attenzione sulla Batteria....sentirete che prevalentemente farà
TUZ TUZ TUZ TUZ TUZ TUZ TUZ.....
sintonizzate tutta la vostra attenzione sulla cassa della batteria....quella che fa la nota più grave.
Se siete in piedi noterete che sarà difficile non muovervi. Continuate ad ascoltare immobili per tutto il pezzo, credeteci, ascoltate solo quel suono, magari vi accorgerete che muovete la testa, in tal caso fermatela, concentratevi solo su quel suono!!!!!!!!
Quando è finito il brano rimettetelo da capo e provate a vedere se riuscite a concentrarvi sempre di più su quel suono, non lasciatelo mai....MAI !!!!
Rimettete il brano da capo e riascoltatelo, questa volta però voglio che proviate a seguire con dei movimenti delle mani, battetele, siate soffici, delicati, niente di troppo fisico, sincronizzatevi su quel suono e ricalcatelo. Se sentite che è difficile, non vi contraete, ANZI, stare sempre più rilassati permette di entrare meglio in consonanza col pezzo.
Provate e riprovate , finché vedrete che riuscirete a suonare insieme alla cassa battendo le mani. Non mollate, mi raccomando, NON MOLLATE, vi farà benissimo anche psicologicamente, imparerete ad allentare la dove il vostro corpo vi dice di contrarre e ne gioverà la vostra postura e stato mentale. Essere concentrati non significa essere tutti contratti.
Fate e rifate l'esercizio finché non ci riuscite, accederete piano piano a nuove competenze che magari credevate di non avere. Fatelo con il sorriso!!!!! 
Stare bene aiuta sempre....^_^


Secondo esercizio:
(per non esperti ma volenterosi di imparare...)
Questo esercizio lega insieme il concetto del ritmo con quello dell'essere disponibili a stare attenti ad altre cose simultaneamente... non è difficilissimo, ma se non ci siete abituati potrebbe farvi arrabbiare il non riuscirci....ehehehhe....consiglio la calma e la perseveranza!!!
Prendete una qualsiasi canzone o brano ben ritmato che vi piace. Mettetelo ad un volume adeguato al vostro tono di voce (non troppo alto, potrebbe interferire con l'esercizio).
Prendete come riferimento la pulsazione che sentite nel brano, quella che più vi è congeniale e cominciate a picchiettare su una gamba con una mano contando fino a 4, poi cambiate mano e contate ancora fino a 4, cambiate mano e contate tre colpi, cambio mano ancora tre colpi, cambio ora due, cambio ancora due, cambio uno, cambio uno e poi il contrario due, cambio, tre, tre, quattro, quattro e si riparte.....il tutto sempre "a tempo" ^_^
Riassunto: (mano destra= D  mano sinistra = S  il numero è il riferimento ai colpi da eseguire)
D4, S4, D3, S3, D2, S2, D1, S1, D2, S2, D3, S3, D4, S4, D3....e via così fino in fondo al brano!


Vi consiglio di partire con un brano lento all'inizio per poi accedere a brani sempre più veloci.
Noterete che l'esercizio non ha una grande musicalità ma vi renderete conto subito di come , lavorare con il Ritmo, vi fornisce nuove connessione neuronali anche per altre attività.
Provare per credere ^_^


Ora prima di lasciarvi, voglio ribadire il concetto:
Questo post tratta solo alcuni aspetti iniziali dell'argomento TEMPO e RITMO
Ci sarebbero da dire davvero tantissime cose a riguardo, spero comunque di essere stato chiaro nelle esposizioni per coloro che non sono musicisti e che ritengono che la musica sia una bella cosa ma incomprensibile. Vorrei che tutti quanti capissero l'importanza dell'utilizzo della musica nella quotidianità e di come volenti o nolenti 
TUTTI QUANTI FACCIAMO PARTE DI UN UNICO MOTIVO MUSICALE.
Quindi datevi da fare, voi che amate la musica ma che non credete nella vostra musicalità, sappiate che anche poco, se moltiplicato per più di 7 miliardi, diventa davvero tanto ^_^
Siate musicali, nelle vostre relazioni, quando parlate, quando camminate, quando guardate un panorama o semplicemente quando respirate.... 
Cominciate a trovare/cercare in voi nuove particolarità musicali, ripeto, se non fosse altro che una piccola cosa, per esempio guardare il pavimento di casa vostra con un occhio più da musicista e accorgervi di quanto possa essere ritmico nella sua ripartizione spaziale ^_*


Voglio farvi un regalino e segnalarvi un radio/link che ultimamente sto ascoltando.
Ha musica da tutto il mondo, per ballare, per fare compagnia, per meditare, studiare, riflettere...
o magari perché no...per fare i vostri esercizi...eheheheh




Spero di essere stato chiaro ed avervi ispirato un po' di curiosità.
Scrivetemi un commento se vi è piaciuto il post o se avete domande...
Un abbraccio grande
Caru 

25 ottobre 2011

L'Osservatore influenza l'Osservato

Rieccomi qua con un altro post, dopo diverso tempo che non scrivevo.
Oggi vorrei proporvi un video che tratta come argomento la FISICA QUANTISTICA.
L'autore, MIKE WRIGHT è un ex pilota e istruttore di volo, oltre ad essere stato insegnante di scuola elementare e professore aggiunto alla Pacific Lutheran University e al South Puget Sound Community College, attualmente insegna nella 
"scuola di illuminazione di Ramtha
(cosa, quest'ultima, che potrebbe destare un po' di diffidenza, ma tranquilli niente canalizzatori, alieni o entità extracorporee... ^_^ ).
Nel video Mike Wrigth viene ripreso durante un seminario dove spiega l'aspetto della 
"non località" e del famoso assioma della quantistica "l'osservatore influenza l'osservato".
Al di là del fatto che gli argomenti siano complessi, e che la sua espressione sia spesso impassibile, Wright tratta questi temi con senso dell'umorismo e leggerezza facendo sì che il messaggio passi anche a coloro che sono meno addentro a queste materie.
Ci sono tanti esempi, diverse spiegazioni ed interpretazioni degli aspetti della fisica quantistica legata alla natura e vita dell'uomo, nonché alle sue potenzialità.
Ovviamente il fatto che l'autore sia all'interno del circuito della scuola di illuminazione di Ramtha fa sì che la relazione prenda una piega a volte mistica, ciò nonostante trovo che lo svolgimento in generale sia abbastanza interessante e che valga la pena di prestare attenzione ai vari punti di vista. Considerato l'enorme mole di informazioni che sono richieste per comprendere questo tipo di materie, l'aspetto discorsivo è, a mio avviso, ottimo per avvicinarcisi con eleganza e leggerezza.
Non vi nascondo che per molte persone, per lo più studiosi e competenti, questo video potrebbe essere (ed in effetti lo è stato) un po' troppo "semplice/leggero".
Comunque sia consiglio a tutti quanti di prestare ascolto a Mike Wrigth che per un'ora abbondante manifesta un'enorme dote di sintesi e semplicità d'esposizione.


Si parla di creato e di creatore, e di come l'uomo di per sé sia parte di questo creato e al contempo anche creatore. Di come si possa giorno dopo giorno cambiare la nostra realtà anche, o soprattutto, attraverso la conoscenza (nel senso lato del termine).
Si parla di realtà quadridimensionale o per meglio dire Spazio-Tempo.
Vengono trattati i temi delle percezioni  e della "non località", delle emozioni, delle teorie della multi-dimensionalità e multi-corporalità, della soggettività e dell'oggettività.
A circa metà del video l'autore spiega come esperimenti fatti con una macchina chiamata "Generatore di Eventi Casuali" (soprannominata in seguito GEC) siano stati un nuovo inizio per la fisica quantistica e di come, dopo aver ripetuto e ripetuto gli esperimenti, gli studiosi si siano dovuti convincere del fatto che siamo connessi con tutto ciò che ci circonda:
"l'Osservatore influenza l'Osservato".
Andando avanti e indietro nella storia e nelle scoperte dei fisici l'oratore approda ad una 
"ri-definizione" della famosa frase di Einstein:
"Spazio e Tempo non sono una condizione in cui viviamo, ma modi in cui pensiamo".
Sul finire  Wrigth fa un curioso collegamento tra l'opera di Michelangelo 
"la creazione d'Adamo" e la teoria dell' "uomo creatore della realtà"...
Le conclusioni e le interpretazioni dell'autore possono essere discordanti dalle mie in quanto, forse, un po' troppo mistiche. 
Ciò nonostante condivido molto del materiale esposto.
Ovviamente quando si parla di temi così impercettibili e al contempo connessi alla vita di tutti i giorni si fa fatica a renderli semplici e fruibili a chiunque, penso tuttavia che molti di voi, come me, saranno concordi nel pensare che le opinioni servono soprattutto per ampliare la nostra "mappa del territorio" (tanto per disturbare Korzybski ^_^).
In ultima battuta vorrei farvi presente che molti concetti espressi nel video 
sulla fisica quantistica e la teoria del costruire la nostra libertà, sono collegabilissimi 
ai principi della PNL.


Ed ora basta chiacchiere, eccovi il video...







altrimenti guardate qui:  video link secondario


Bene io vi lascio nella speranza di essere stato abbastanza chiaro nell'introduzione del video che vi ho proposto.
Mi auguro anche di aver stimolato la vostra curiosità così da approfondire ulteriormente l'argomento.
Se vi è piaciuto il post  o se avete domande scrivetemi pure un commento.
E se pensate che ne valga la pena cliccate pure su +1


Vi ringrazio molto delle mail e dei commenti che mi avete scritto per i post precedenti ^_^
Un grande abbraccio



9 ottobre 2011

Suono e Tatto

Salve a tutti, vi siete mai chiesti come percepiamo la musica? Come e quanto influisce il nostro orecchio nel percepire un suono? Come mai si suol dire "avere un bel tocco" su uno strumento musicale?
Bene, col post di oggi vorrei trattare i temi delle percezioni sonore in maniera un po' alternativa.
Molti di noi intuitivamente pensano che l'apparato più appropriato a percepire l'ambiente sonoro circostante, se non proprio la musica, sia l'orecchio, e in effetti in un certo senso lo è.
E' anche vero però che il suono è qualcosa che prevede una pressione, in altre parole ci tocca.
Non a caso si parla di "Pressione Sonora
e vi sarà capitato di sentir dire "la tua musica mi ha toccato il cuore".
Allora forse il tatto potrebbe essere un senso più consono a percepire il suono?
Vediamo se mi spiego in termini chiari per tutti quanti senza usare paroloni ^_^
Noi percepiamo il suono come pressione su tutto il corpo, dalla superficie inferiore dei piedi fino alla punta dei capelli.
Su zone del corpo specifiche avvertiamo altrettante frequenze specifiche:


"Bassi" (onde sonore con frequenza compresa tra 20 hz e 500 hz) 
li avvertiamo in particolar modo nella parte bassa del ventre, zona genitale e sulle gambe.
I Bassi per intenderci sono suoni che si associano nella musica alla cassa della batteria, al contrabbasso o basso elettrico, ai tasti all'estrema sinistra del pianoforte.


"Medio-Bassi" (frequenza compresa tra 500 hz e 2khz) 
li avvertiamo principalmente dal ventre fino al petto e fanno riferimento a suoni tipo:
voce parlata maschile, chitarra nella prima posizione ovvero nei tasti più vicini alla paletta, al piano forte nelle due ottave sotto il DO centrale.


"Medio-Alti" (frequenze comprese tra 2 khz e 8 khz) 
li avvertiamo dal petto alla bocca e sono riconducibili a voci squillanti, parlato femminile, chitarra nella parte centrale del manico, pianoforte nelle due ottave sopra il DO centrale.


"Alti" (frequenze comprese tra 8 khz e 16 khz) 
li avvertiamo soprattutto dalla bocca fino all'apice della testa e racchiudono quei suoni acuti tipici degli stridolii, voci femminili come Whitney Houston o Mariah Carey quando toccano le note più alte, suoni dei piatti più squillanti della batteria, chitarra nella parte dei tasti più vicina al ponte e armonici, pianoforte nella parte dei tasti estremamente a destra.


Il nostro corpo vibra per simpatia in consonanza con i suoni che percepiamo nell'ambiente e trasmette questa percezione all'orecchio che codifica il segnale pressorio in veri e propri impulsi elettrici che verranno poi a loro volta codificati come suoni dal nostro cervello.


Con questo NON voglio dire che l'orecchio non avverta la pressione sonora, LO FA ECCOME!!
Solo che spesso pensiamo che un audio-leso non possa beneficiare della musica o dei suoni in genere, ebbene non è così!!!
La "plasticità" è una proprietà fantastica del cervello umano, ci consente di sopperire alla mancanza funzionale di certe aree cerebrali lese riorganizzando altre zone del cervello, benché preposte a fare cose diverse, di modo che tali funzioni siano comunque possibili.
E spesso nei portatori di handicap questo avviene, ciò non toglie che sia i non udenti che gli udenti abbiano in comune l'ascolto attraverso il tatto. Solo che i non udenti hanno sviluppato una maggior attenzione a questo senso in modo da riconoscere ciò che è musica/suono attraverso la percezione tattile.
Noi ce ne accorgiamo meno perché identifichiamo il suono come qualcosa che passa solo attraverso le nostre orecchie.
Nel mio lavoro abituale mi confronto spesso con bambini che non conoscono il mondo dei suoni e insegnando propedeutica musicale ho spesso l'opportunità di fare esperimenti insieme ai miei allievi.
I bambini sono molto meno condizionati di noi nel percepire nuovi stimoli ed è molto divertente avere da loro un feed-back di dove provino le sensazioni sonore.
Succede spesso che quando suono il basso elettrico i miei allievi si muovano in modo pesante e di pancia, senza quasi muovere le braccia, e quando passo a suonargli il pianoforte nel registro più alto contraggono bocca e sopracciglia, quasi ad indicare dove provano la sensazione sonora.


A proposito di questo argomento, una figura di spicco è sicuramente Evelyn Glennie




Bravissima percussionista e compositrice, Evelyn Glennie è diventata progressivamente sorda da piccola e grazie alla sua profonda dedizione e amore per la musica è adesso una acclamata concertista. Ha ottenuto onorificenze importanti nel regno unito come per esempio:
Dama Comandante dell'Impero Britannico nel 2007.
Evelyn riesce a suonare perfettamente anche come solista senza dover necessariamente guardare il direttore d'orchestra grazie al suo spiccato senso del tatto.
Sono famose le sue performance scalza, con i piedi nudi, per avvertire meglio le vibrazioni del pavimento.
Oltre ad essere una donna di una bellezza d'altri tempi, ha una sensibilità impressionante per quanto riguarda l'argomento Musica.
La sua storia  è molto affascinante e varrebbe la pena spenderci del tempo per conoscerla.
Potrei parlarvi, per esempio, di quando ha provato ad entrare nella Royal Academy of Music 
a Londra e le è stato negato a causa del suo handicap uditivo.
Lei non solo l'anno successivo ha riprovato a fare l'audizione convincendo la commissione d'esame ad essere ammessa, dopo che è riuscita ad entrare la didattica musicale si è stravolta, facendo in modo che nella scuola da quel momento fossero ammessi moltissimi artisti portatori dei più disparati handicap e che avessero il diritto di essere ascoltati ed esaminati proprio come qualunque altro individuo "normodotato". E tanti di questi artisti portatori di handicap sono adesso musicisti professionisti in orchestre famose di tutto il mondo.
Una delle cose più belle e toccanti che dice spesso durante le interviste è che lei può 
"vedere il suono" e si esprime così: 
"Quando vedo un albero che si muove, fuori dalla finestra, posso vedere il suono che produce, posso immaginarlo, lo sento dentro, ed ogni cosa che vediamo muoversi produce suono!" 
"E' importantissimo per tutti noi testare il nostro ascolto ed è bene farlo con tutto il nostro corpo, come una cassa di risonanza, smettiamola di giudicare e lasciamo spazio all'ascolto della musicalità che abbiamo/produciamo come individui"
Evelyn Glennie è riuscita a dare alla musica e alla didattica musicale una marcia in più con il suo approccio dell'ascoltare attraverso il corpo e adesso è un insegnante riconosciuta in tutto il mondo e tiene seminari in moltissimi paesi.
Questa favolosa artista è anche riuscita a far scoprire la musica e la propria musicalità a centinaia di ragazzi audio-lesi fornendo loro supporto e intensità emotiva come persona ed artista.
Vorrei segnalarvi il suo bellissimo film, davvero toccante, dal titolo "TOUCH the SOUND"




Questo film parla del suono, delle sonorità, della musica come mai ho visto fino adesso dopo tanti anni che lavoro in questo campo. Non parlo solo di sperimentazione, parlo di sensibilità all'ascolto e predisposizione al suono. Vi consiglio caldamente di vederlo potrebbe essere un' esperienza che vi farà cambiare approccio con l'argomento musica.
Qui ho messo il primo link dei dodici che compongono l'intero film e che trovate nella barra di destra su youtube.


Io mi fermo qui con la promessa di riprendere questo tema a me così tanto caro,
la MUSICA ^_^
Spero di essere stato semplice nell'approccio e che tutti quanti mi abbiate potuto seguire, ovviamente si può approfondire moltissimo l'argomento ma il mio goal è arrivare a tutti quanti.
Come sapete vi invito sempre ad essere curiosi e trovare ulteriori informazioni sul web oppure facendomi domande qui sotto e magari (perché no?) scrivetemi un commento ^_^


Un abbraccio e a presto
Caruso

4 ottobre 2011

La Musica è per tutti

Sono 30 anni che studio musica e da 16 che la insegno
non vi potete nemmeno immaginare quante volte mi sono sentito dire:
"Mi sarebbe piaciuto tanto, dev'essere bello fare musica!"
Molti pensano che la musica sia per pochi e non per tutti senza considerare altri aspetti di questa disciplina,  oggi vorrei darvi la mia modesta opinione a riguardo.
Personalmente quando penso alla Musica, non penso a qualcosa che sia legato a regole, dogmi, strumenti, note, generi o stili. Anche se per far questo lavoro farebbe comodo conoscere approfonditamente la materia, a differenza di molti che si definiscono musicisti e sono, invece, solo strimpellatori della domenica... ma lasciamo le polemiche ad un altro post e dedichiamoci a questo ^_^
Quando penso alla Musica, io penso a qualcosa che è tutto intorno a noi, che c'è, al di là di tutto e tutti e non potrebbe essere altrimenti.
Potrei semplicemente dire che "la Musica è!" ...e fermarmi qui.
Ma so che molti di voi si aspettano qualcosa di più, quindi vediamo di cominciare a conoscere alcuni punti chiave su questo argomento.
Prima di tutto potremmo cominciare col dire che la Musica è un'arte "primaria", ovvero non dipende da niente se non dal suono. A differenza di altre arti come per esempio il teatro in cui c'è bisogno di molte arti perché possa esistere, come la musica, la poesia, la sartoria, la coreografia e quindi le arti visive etc...(non a caso il teatro si chiama anche "l'arte delle arti")
Ciò non significa che come arti abbiano una più importanza dell'altra , ma è una prima descrizione che fa capire come la musica sia un po' l'origine del tutto.
Vi ricorda qualcosa la frase: "In origine era il verbo" ???
Come a dire che il suono è azione di per sé!
Nella fisica quantistica si parla spesso di corpi che vibrano a differenti frequenze, e nella teoria delle stringhe se ne parla ancora di più ("Strings" in inglese significa anche archi, cioè quella famiglia di strumenti che comprendono il violino, la viola, il violoncello ed il contrabbasso).
Nel libro La Musica Primitiva di Marius Schneider viene spiegato molto bene come la Musica fosse creatrice, manifestazione divina e al contempo manifestazione di vita.
In tutte le culture conosciute su questo pianeta troviamo riti, canti, balli, cerimonie, celebrazioni e quant'altro associate a musiche di diversa intensità, timbri, sonorità, ritmi...
La nostra stessa voce è musica, infatti avrete sentito dire sicuramente 
"la tua voce è musica per le mie orecchie" ^_^.
Musica secondo molte definizioni è "l'arte dei suoni".
Questo sta a significare che senza suono non c'è musica.
E il suono c'è sempre, ogni volta che qualcosa vibra, solo che l'orecchio umano ha un range che va dai 20 Hz ai 20.000 Hz, sopra ci sono gli ultra suoni e sotto gli infrasuoni.
Ma il fatto che l'orecchio non avverta certi suono NON vuol dire che non ci siano!!!!
A questo punto qualcuno potrebbe pensare che il silenzio non esiste e in parte avrebbe ragione. Il fatto è che il silenzio per come lo conosciamo culturalmente non ha niente a che fare con il silenzio in senso tecnico.
Infatti se anche foste in un luogo assolutamente silenzioso, senza fonti sonore, stra-isolato da tutto o anche nello spazio più remoto, avvertireste comunque il vostro respiro, il sangue che scorre, il cuore, il tinnito nell'orecchio e via discorrendo.
Ergo il silenzio nella nostra vita non esiste realmente ma solo culturalmente.
E' vero, in musica le "pause" sono astensioni di suono, ma provate a pensare se durante un concerto in teatro viene eseguita una pausa anche molto lunga, voi comunque stareste recependo segnali uditivi dal vostro vicino di posto o dall'ambiente sonoro circostante.
Sappiate che in un essere umano, dalle prime settimane di gestazione e per il resto della propria vita, l' orecchio è sempre acceso, non è come l'occhio, non ha palpebre! 
Mi raccomando fate ben attenzione alla distinzione tra "silenzio assoluto" e "silenzio culturale".

E ora proviamo a comprendere meglio come è fatto questo benedetto suono.
Vi vorrei parlare di tre parametri base i più importanti e facilmente comprensibili a tutti.
Senza entrare in altri particolari da professionisti. 
La Frequenza: in musica si fa riferimento alla frequenza con i termini di grave e acuto, in fisica acustica ha a che fare con quante volte un'onda sonora oscilla nell'unità di tempo. Più la frequenza è alta più il suono è acuto. per intendersi, in un pianoforte i tasti di destra sono acuti e quelli di sinistra sono gravi.



L'Ampiezza: questo parametro lo conosciamo tutti quanti con il termine di "volume", in musica invece ci si riferisce alla "dinamica" quando suoniamo un suono forte o un suono piano.
In fisica acustica questo parametro è determinato dall'ampiezza dell'onda presa in riferimento, provate a pensare alle onde del mare calmo durante una giornata serena, quelle onde sarebbero dei suoni piano, se pensate invece ad un mare impetuoso con i "cavalloni" quello sarebbe lo stesso suono ma stavolta forte.



Il Timbro: è il parametro più complesso da descrivere ed ha a che fare con la forma dell'onda.
Esistono diverse forme d'onda, le più facili da conoscere sono le sinusoidali, le onde quadre, le onde triangolari e quelle a sega. Il timbro è il parametro che ci fa riconoscere le differenze tra le voci o più semplicemente la differenza tra un violino ed un pianoforte, tra una tromba ed una chitarra...


Ripensiamo ora alla Musica come all'arte del ben disporre i suoni, e immaginiamoci che i suoni esistano al di là che li percepiamo o no, chiamiamoli vibrazioni, potremmo subito comprendere come la musica sia facente parte di quella creazione che noi chiamiamo realtà.
Se poi aggiungiamo un assioma della fisica quantistica che dice:
"l'osservatore influenza l'osservato"         ...e lo tramutiamo in:
"l'ascoltatore influenza l'ascoltato"
Senza giri di parole potremmo renderci conto di come influenziamo la creazione, 
istante dopo istante.
E questo vale sia se siamo musicisti sia se siamo pubblico!!!


Ed è interessante andare oltre questo schema, considerando il concetto di istante.
Una delle cose che si insegnano in musica è proprio questa:
Il musicista è l'artista degli istanti, del qui ed ora!

Vorrei chiarire questo concetto con un gioco di parole, dopo tutto giocare un po' fa sempre bene, seguitemi e scoprite insieme a me cosa intendo dire...
Se consideriamo la parola musica scomponendola e apportando le debite modifiche lo capiremo meglio:

MUSICA

MU SI CA

MO SI CA

ADESSO SEI QUI

Mi spiego meglio??? ^_^
In quasi tutta l'Italia meridionale:
MO: significa ora/adesso.
SI: sta per sei (seconda persona del verbo essere).
CA: significa qua.

La musica ci conduce al QUI E ORA con facilità, non a caso produce stati di trance in chi l'ascolta e in chi la fa, e vi ricordo che le parole sono musica.
Cominciate a comprendere meglio il perché del titolo di questo post, nonché della mia modesta opinione sul fatto che LA MUSICA E' PER TUTTI?

Fruitene, ascoltatela, siate partecipi di questo mondo sonoro che chiamiamo creazione.
Dopo tutto è una bellissima esperienza, da fare da soli o insieme e sopratutto non ha mai fatto male a nessuno!!!!
Vorrei farvi anche notare che in italiano il verbo ascoltare è un verbo attivo, mentre sentire è passivo, ciò sta a significare che l'ascolto è qualcosa che dovremmo fare con l'intento e l'intenzione, la volontà e la concentrazione. 
Non lasciatevi vivere, ascoltate attivamente e siate partecipi!
Prima di lasciarvi vorrei segnalarvi (e dedicarvi...) un video che o registrato un po' di tempo fa a casa mia. E' una rivisitazione di un brano celebre, "a night in tunisia", spero lo gradiate.
So che il video è un po' fuori-sincro ma voglio ben sperare che chiuderete gli occhi per ascoltarlo meglio!!!!!  eheheheh ^_^



Oggi mi fermo qui, spero vi sia piaciuto il post e che siate sempre più ascoltatori attivi di questa nostra magnifica vita.
Ci sarebbero ancora tantissime cose da dire sull'argomento, lo farò nei prossimi giorni, non ho la pretesa di aver detto tutto ma so che piano piano si va lontano ed io non ho fretta ^_^.
Lasciatemi un commento se vi è piaciuto questo post o se avete domande o cliccate su 
+1 se trovate che sia meritevole...

Un abbraccio
Caru